domenica 14 ottobre 2012

LA SCALA FORRESTER


La scala Forrester segmenta gli utenti della rete in sei livelli sulla base della loro partecipazione alla costruzione e fruizione dei contenuti digitali, definendo in questo modo sei profili socio-tecnografici:

1.    CREATORS:        caricano contenuti in rete, pubblicano siti e blog
2.    CRITICS:              commentano e discutono on-line
3.    COLLECTORS:     scaricano contenuti di vario genere
4.    JOINERS:             usano i social network
5.    SPECTATORS:     leggono, visionano e ascoltano contenuti
6.    INACTIVES:         non fanno nessuna delle precedenti attività

 

La difficoltà che molti di noi (me compresa) hanno avuto nel collocare se stessi sulla scala Forrester è dovuta probabilmente al fatto che questo strumento si propone di misurare l’approccio complessivo nei confronti della rete e delle possibilità che essa offre - non semplicemente l’adozione di singole tecnologie informatiche.

Nella prospettiva di chi ha elaborato questo strumento non è tanto importante stabilire, per esempio, se gli utenti leggono il quotidiano on-line, aggiornano il loro status su FB o creano contenuti sulle loro passioni; è più importante stabilire qual è il loro atteggiamento nei confronti della rete, cioè le aspettative e i bisogni di espressione e condivisione che ritengono di poter soddisfare attraverso questo mezzo (cosa che naturalmente si riflette negli usi che ne fanno).  Questa scala è stata definita, infatti, “socio-tecnografica” perché i profili che essa descrive si basano sulle motivazioni personali e non sulle competenze necessarie alla partecipazione (con gioia di tutti noi, oggi non è affatto necessario conoscere il linguaggio Html per generare pagine web).

È utile ricordare che la scala Forrester è nata come strumento a supporto delle aziende e dei brand per sviluppare le loro strategie di marketing e comunicazione sul web. Avere tra i propri clienti persone che riportano sulla rete i loro commenti su un prodotto o servizio può avere conseguenze molto importanti ai fini organizzativi, in senso positivo o negativo.

La metafora della scala può essere, in un certo senso, fuorviante in quanto può portare a ritenere che  livelli più alti di partecipazione si sovrappongano necessariamente a livelli più bassi (noi saliamo una scala dal basso verso l’alto!); in questo caso, come testimoniano alcuni commenti, si può salire e scendere liberamente su questa scala.

Alla luce di queste riflessioni mi colloco tra gli spettatori, cioè tra gli utenti che usano la rete soprattutto per leggere, ascoltare e guardare contenuti di varia natura. Ciò non esclude che mi sia capitato di inserire qualche commento “qua e là”, nei siti e nei blog che seguo più o meno abitualmente, di caricare o scaricare dei video, di fare ricerche e anche di usare i social network.

 

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