mercoledì 28 novembre 2012

Un sito per la didattica: Tagxedo

Vi segnalo un altro sito per la creazione di nuvole di parole: www.tagxedo.com
Nel laboratorio di metodologie del gioco e dell'animazione abbiamo sperimentato il programma Wordle, che però ha fatto impazzire molti di noi poiché non consente il salvataggio della nuvola in formato jpg. 
Con Tagxedo gli utenti possono salvare la nuvola sia in formato jpg sia in formato png (da 125KP a 16 MP) in modo che l'immagini conservi un'alta qualità nei siti, blog o profili in cui si desidera pubblicarla.
Anche Tagxedo, come Wordle del resto, offre la possibilità di personalizzare la nuvola con molte combinazioni di colori e font, oltre che di inserire le parole all'interno di particolari forme (ce ne sono circa trenta: gatto, cane, anatra, cuori, stelle..).
Per gli utenti più esperti c'è la possibilità di creare nuvole di parole con proprie immagini e foto. Nel sito c'è una galleria con i lavori realizzati e un blog per supportare gli utenti nelle loro creazioni. Per chi è appassionato di Facebook consiglio di visitare il profilo di Tagxedo...viene proprio da chiedersi come abbiano fatto! C'è poi la possibilità di creare la propria nuvola estraendo le parole in modo automatico da un sito, un blog o dalle pagine dei socialnetwork: io ho provato con il sito del quotidiano La Repubblica...funziona!

Io mi sono divertita a creare una nuvola con tutte le parole che in qualche modo "parlano di me"...  diciamo che è stato un altro esercizio di ludobiografia:


















martedì 27 novembre 2012

Commento ai blog del laboratorio

Ho inserito un mio commento sui blog di Antonella, Marta e Giulia, nell'ordine ecco gli indirizzi:

http://educationtecnologies.blogspot.it
http://martatecnologic.blogspot.it
http://lefrontieredellatecnologia.it

mercoledì 7 novembre 2012

C-MAP...come fare mappe concettuali in formato digitale

Ecco una mappa concettuale sul tema delle immagini nella didattica realizzata con il software C-MAP, progettato sulla base della teoria di Novark, che per primo ha introdotto il concetto di mappa concettuale:







Le mappe concettuali non possono essere identificate con uno schema perché sono qualcosa di più e di diverso da un semplice schema: nelle mappe, infatti, è molto importante non solo l'aspetto della sintesi ma anche l'aspetto delle relazioni che devono esserci tra i nodi di cui è costituita.
Novark definisce le mappe concettuali come "espedienti per cogliere e costruire gli insiemi di significati nascosti dentro una rete di proposizioni (..) per mettere in evidenza le connessioni tra concetti, (...) per chi insegna e per chi impara" (J. Novark. Imparando a imparare. 2001). 
Per essere davvero efficaci nel favorire l'apprendimento, secondo Novark, le mappe concettuali devono assumere una configurazione gerarchica cioè al vertice dovrebbero essere i concetti più generali ed inclusivi e più in basso via via  i concetti più espliciti e particolari.

venerdì 2 novembre 2012

LA PIRAMIDE DI MASLOW 2.0



Abraham Maslow è uno psicologo americano molto noto per i suoi studi sui bisogni e sulle motivazioni, che sono considerati i fattori fondamentali che determinano il comportamento umano.
Nella famosa “Piramide dei Bisogni” (1954), Maslow illustra la tesi secondo cui esiste una gerarchia di motivazioni, organizzata in cinque livelli, che muove dalle motivazioni più basse, originate dai bisogni primari come la fame e la sete, verso le motivazioni più alte, come il bisogno di stima, riconoscimento e autorealizzazione.
La Piramide di Maslow è stata recentemente riletta alla luce degli strumenti offerti dal web 2.0 per comprendere in che modo l’uomo tecnologico soddisfa i suoi bisogni di informazione e comunicazione:



Alla base della piramide si collocano i bisogni primari legati all’uso delle tecnologie informatiche che possiamo identificare in alcuni strumenti, come le ricerche on-line e i servizi di posta elettronica, che però  caratterizzavano anche la prima era del web.
Al livello superiore si collocano i bisogni di sicurezza che possono essere soddisfatti con programmi antivirus e di protezione dei dati, sempre più importanti se pensiamo alla mole dei dati, anche sensibili, che circolano in rete.
Al livello più in alto si collocano i bisogni di appartenenza…è fin troppo facile individuare nei social network, e in particolare in Facebook , gli strumenti per la soddisfazione di questo genere di bisogno.
I bisogni di stima e di riconoscimento possono essere soddisfatti dalle piattaforme di blogging a disposizione dell’utente per la creazione di pagine personali nonché da alcuni strumenti (Linkedin) che consentono di entrare in contatto con la comunità dei professionisti.
Al vertice della piramide c’è il bisogno di autorealizzazione che può essere soddisfatto attraverso la creazione e la condivisione di contenuti fruibili da tutta la comunità (Wiki).
Alla piramide di Maslow sono state mosse numerose critiche, alcune delle quali riguardavano il fatto che le motivazioni non sono uguali in tutte le società. È bene ricordare che l’accesso alle tecnologie informatiche non è omogeneo, in alcune aree del mondo permangono grandi difficoltà sia in termini di alfabetizzazione informatica sia in termini di digital divide.